Istituzioni e dinamiche del Diritto

Incontri Seminariali di Diritto Pubblico

Con il contributo di: Banca Popolare dell’Emilia Romagna - Banco Popolare di Verona e Novara - Unicredit Banca - CCIAA Modena - Confindustria Modena

Diritti attraverso il mercato e Diritti verso il mercato


Diritti attraverso il mercato e Diritti verso il mercato
Sala del Teatro Fondazione Collegio San Carlo

MODENA, 10 MARZO 2006Sala del Teatro Fondazione Collegio San Carlo

Nel terzo incontro s’è assunto il punto di vista soggettivo dei protagonisti e dei destinatari dei processi produttivi. Sullo sfondo dell’Unione europea, che ormai costituisce l’ambito di riferimento obbligato per qualsiasi discorso di argomento economico, e sulla scia dell’attuale dibattito concernente la difficile coesistenza tra la libertà di iniziativa economica ed il variegato complesso di situazioni giuridiche a vario titolo interessate dall’esercizio della stessa, l’attenzione s’è incentrata sul tema dei diritti dei singoli nell’ambito del sistema economico (dai diritti dei lavoratori, a quelli dei consumatori, all’ambiente, alla salute, all’informazione). Il tutto, alla ricerca del non sempre immediatamente percepibile punto d’equilibrio tra diritti “attraverso” il mercato, che trovano soddisfazione all’interno del libero gioco della concorrenza, e diritti “verso” il mercato, che invece costituiscono un limite rispetto alla competizione imprenditoriale.

Dopo i saluti delle rettore prof. G. C. Pellacani, del prefetto dott. G. Ferorelli e del Preside della Facoltà di Giurisprudenza prof.ssa A. Bignardi, i lavori sono stati introdotti dall’intervento del prof. A. Vignudelli, al quale sono seguite le varie relazioni.

La relazione del prof. M. Gestri (Univ. Modena e Reggio Emilia) su Libertà d’iniziativa economica: diritto interno e diritto comunitario, ha approfondito l’impatto del diritto comunitario sulla c.d. Costituzione economica, ripercorrendo i variegati profili attraverso i quali è stata esercitata tale influenza, realizzatasi principalmente in virtù dell’applicazione ed interpretazione di normative settoriali da parte delle istituzioni giudiziarie e della Commissione europea.

Il tema affrontato dal dott. A. Riviezzo (Univ. Modena e Reggio Emilia), concerne L’associazionismo economico nei rapporti coi soggetti pubblici. Dopo aver specificato il tema dell'indagine, s’è effettuata un’analisi dell'art. 39 Cost., un commento sull’attuale ruolo istituzionale del CNEL, nonché una proposta de jure condendo sul ruolo di detto organismo alla luce dei processi attivati dall'espansione del c.d. principio di sussidiarietà.

La prof.ssa M. P. Guerra (Univ. Modena e Reggio Emilia) ha svolto una riflessione sul Diritto ad essere informati, procedendo ad una ricognizione delle differenti concezioni di tale diritto - accomunate dalla considerazione dell’informazione nell’ottica della relazione “verticale” individuo/autorità - per poi individuare gli strumenti previsti nel nostro ordinamento con lo scopo di dare risposta alla necessità di informazione quale elemento rilevante nel campo delle relazioni orizzontali tra privati.

La relazione del prof. L. Vespigani (Univ. Modena e Reggio Emilia) ha trattato il tema del consumo, del quale si tenta d’individuare lo statuto giuridico costituzionale. In tal senso si precisano due profili di tutela, il primo nell’ottica del diritto alla salute ex art. 32 Cost. ed il secondo in quella della tutela del consumo ex art. 47 Cost., salvi gli ulteriori interventi del legislatore ordinario come il recente codice ad hoc.

L’intervento del dott. F. Casolari (Univ. Modena e Reggio Emilia), su Principio di non discriminazione e diritto comunitario, ha sviluppato alcuni aspetti relativi alle modalità tramite le quali viene declinata, nell’ordinamento comunitario, la questione dei limiti all’esercizio dell’iniziativa economica privata, con particolare riguardo al principio di non discriminazione, di cui s’è analizzata l’evoluzione anche in una prospettiva de iure condendo.

L’intervento del dott. S. Franzoni (Univ. Modena e Reggio Emilia), s’è focalizzato sul tema Produzione ed ambiente tra diritti e tutele. In particolare, ci si è interrogati sulla natura e sulla definizione giuridica di “ambiente”, sul suo rilievo costituzionale (anche alla luce della riforma del Titolo V), ed infine sulla possibile composizione, alla stregua del c.d. sviluppo sostenibile, dell’istanza ambientale con la libertà economica ex art. 41 Cost.

La relazione su Diritto alla salute tra vecchio e nuovo Titolo V del dott. S. Zironi e della dott.ssa L. Cervone (entrambi dell’Univ. Modena e Reggio Emilia), ha vagliato l’allocazione dei poteri tra Stato ed Enti locali al fine della tutela del bene-salute. Bene considerato alla stregua d’una prestazione sanitaria resa nell’ambito di un mercato concorrenziale e quindi da parametrarsi ai princìpi costituzionali in materia di iniziativa economica privata e di vincoli di spesa pubblica.

Il prof. G. Pellacani (Univ. Modena e Reggio Emilia) è intervenuto in merito a Le tutele contro le discriminazioni in materia di lavoro, analizzando i percorsi giudiziali speciali in materia di tutela antidiscriminatoria, all’esito dei quali la legge attribuisce espressamente all’organo giurisdizionale il potere di condannare il convenuto al risarcimento del danno anche non patrimoniale. Simile tutela risarcitoria risulta innovativa rispetto alla lettura estensiva degli artt. 2043 e 2059 c.c.

Il prof. M. Tiraboschi (Univ. Modena e Reggio Emilia) ha esaminato Il problema dell’occupazione giovanile nella difficile transazione dalla scuola al lavoro. Sullo sfondo del dibattito vertente sulla recente riforma del mercato del lavoro - c.d. «legge Biagi» -, viene presa in esame la difficile transizione dai percorsi educativi e formativi al mondo del lavoro. Da tale analisi emerge come la vera anomalia, nonché il principale male del nostro mercato del lavoro, sia rappresentato dal patologicamente tardivo ingresso nello stesso.

Nella relazione su Le forme di lavoro alternative alla subordinazione, il dott. F. Basenghi (Univ. Modena e Reggio Emilia) ha analizzato la legge di riforma del mercato del lavoro - d. lgs. 276/03 -, la quale non solo ha innovato la tipologia dei contratti di lavoro subordinato, ma ha ridisegnato i confini del lavoro autonomo attraverso la creazione di un nuovo modello tipico: il lavoro a progetto.