Istituzioni e dinamiche del Diritto

Incontri Seminariali di Diritto Pubblico

Con il contributo di: Banca Popolare dell’Emilia Romagna - Banco Popolare di Verona e Novara - Unicredit Banca - CCIAA Modena - Confindustria Modena

Stato e Mercato tra Diritto Interno e Diritto Comunitario


Stato e Mercato tra Diritto Interno e Diritto Comunitario
Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza

MODENA, 12 DICEMBRE 2005Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza

La prima giornata di incontri è stata dedicata al rapporto tra Stato e mercato, vagliato sullo sfondo degli avvenimenti degli ultimi decenni, quali la globalizzazione, il consolidamento dell’Unione europea e la valorizzazione delle autonomie territoriali. Da un lato, l’evoluzione tecnologica ha costituito l’humus nel quale s’è sviluppato il mercato nella sua dimensione globale; dall’altro lato, l’a-territorialità ìnsita in essa (evoluzione) sembra inevitabilmente associarsi alla dissoluzione delle categorie giuridiche tradizionali. Sovranazionalità del mercato e delocalizzazione dell’economia; proprietà senza potere degli investitori vs. potere senza proprietà dei managers; rafforzamento delle organizzazioni sovranazionali e depotenziamento delle discipline nazionali; nuove modalità d’intervento pubblico nell’economia e politica anti-trust rappresentano pertanto lo spettro dell’indagine. La compatibilità dei suddetti fenomeni con la democrazia costituisce invece l’interrogativo sotteso alle ricerca, che in ultima analisi è mossa dal fine di comprendere se lo Stato di diritto globale possa essere, nel contempo, uno Stato di democrazia. Questi i punti toccati nella sua prolusione durante la seduta antimeridiana dal prof. A. Vignudelli, che ha così introdotto i lavori, dopo i saluti del Rettore prof. G. Pellacani e del Prefetto dott.ssa I. Fortunati.

L’intervento del prof. N. Irti (Univ. Roma “La Sapienza” –Accademia dei Lincei) s’è focalizzato sul concetto giuridico di mercato, da intendersi quale locus artificialis (e non naturalis), ossia essenzialmente come una costruzione della volontà umana che, in dipendenza di decisioni politiche, è idonea a forgiare l’ordine economico. Egli s’oppone, pertanto, al c.d. naturalismo economico, alla stregua del quale l'economia sarebbe governata da leggi intrinseche ed assolute, insuscettibili di violazione da parte del diritto positivo. Al riconoscimento dell’artificialità del mercato sono correlati esiti marcatamente liberali, che consentono d’intraprendere la sfida della globalizzazione, facendo appello alla politica, che attraverso il diritto può inseguire e ricondurre a sistema il governo dell’economia.

Il prof. A. Baldassarre (Univ. LUISS “Guido Carli” Roma –Presidente emerito Corte Costituzionale) è intervenuto sulle interrelazioni tra sovranità dello stato e globalizzazione. In un’ottica storico-comparatistica, s’è innanzitutto precisata la natura e l’evoluzione del concetto di sovranità statale, partendo dagli albori dello Stato moderno (monopolista della forza), per continuare col dramma del nazionalismo, il graduale affermarsi della democrazia ed infine la nascita del mercato globale. Proprio la globalizzazione impone un ripensamento della sovranità, non più assoluta ed illimitata, bensì relativa e limitata, avendo perso lo Stato, oggi, l’originaria centralità in favore d’una costellazione di poteri politici estremamente articolata. S’intravvede così un nuovo diritto che, sebbene non sia assimilabile al diritto cosmopolita di Kant, nemmeno è più il tradizionale diritto di matrice statuale.

Il prof. G. Bognetti (Univ. Statale Milano) ha trattato dei rapporti tra democrazia e mercato, mettendo in luce la dialettica e le varie combinazioni che nel corso del tempo hanno avuto luogo tra i rispettivi istituti. Dopo un breve excursus storico, che ha preso in considerazione il lento passaggio dall’ideale settecentesco del mercato libero alla formula odierna dello stato democratico-sociale, s’è assunta una prospettiva “territoriale”, volta a vagliare la pregnanza degli istituti rappresentativi in una dimensione, rispettivamente, nazionale, comunitaria e planetaria, pervenendo alla conclusione che la forza del principio democratico va a diluirsi in corrispondenza col dilatarsi dell’ambito spaziale di riferimento.

In chiusura della prima sessione, il tema della tutela della concorrenza tra diritto interno e diritto comunitario ha costituito lo spunto, per il prof. G. Tesauro (Univ. Federico II Napoli – Corte Costituzionale), non solo per un’analisi sullaregolamentazione, nazionale e sovranazionale, volta a garantire le corrette dinamiche concorrenziali, ma altresì per mettere in luce come il c.d. diritto della concorrenza, punto d’incontro tra ordinamento comunitario ed ordinamento interno, abbia di fatto rappresentato un esempio paradigmatico di come questi due sistemi giuridici possano dimostrarsi tanto integrati, rivelando sinergie così profonde da dar vita ad un sistema giuridico fondamentalmente unitario.

La seduta pomeridiana s’è aperta con la relazione del prof. G. Napolitano (Univ. Viterbo “La Tuscia”) su privatizzazioni, liberalizzazioni e regolazioni nei servizi a rete. All’analisi delle cause all’origine della crisi dei servizi pubblici, ha fatto séguito l’esame delle varie soluzioni con le quali, a partire dall’inizio degli anni Novanta, s’è cercato di far fronte a tale involuzione. S’è poi tratto un bilancio su tali fenomeni, i cui esiti, per certi versi contradditori, sono probabilmente imputabili all’assenza di coordinamento e di strategia unitaria di riforma.

L’intervento del prof. F. Vella (Alma Mater Studiorum Univ. Bologna) s’è focalizzato su mercato bancario, assetti proprietari e ruolo delle autorità di vigilanza. L’ordinamento bancario è stato analizzato adottando una prospettiva di taglio comparatistico, imposta dalla derivazione comunitaria dello stesso. Ci s’è poi interrogati sul ruolo rivestito, nell’ambito del mercato comune, dalle autorità di vigilanza, le quali, facendo leva sui poteri c.d. di controllo prudenziale, potrebbero privilegiare aggregazioni nazionali a discapito di quelle trans-frontaliere.

La relazione su autonomie e mercato del prof. R. Caranta (Univ. Torino) ha avuto ad oggetto l’allocazione dei poteri di politica e di regolazione economica nei vari livelli istituzionali in cui s’articola la Repubblica. L’indagine s’è incentrata sulla lettura data dalla Corte Costituzionale alla competenza legislativa esclusiva statale in materia di concorrenza ex art. 117, comma 2, lett. e) Cost. Dall’analisi è emersa la tendenza ad interpretare estensivamente la clausola in oggetto in almeno due direzioni, quella dell’armonizzazione della attività economicamente rilevanti e quella dell’intervento pubblico nell’economia.

Il prof. M. Gestri (Univ. Modena e Reggio Emilia) è intervenuto su i più recenti orientamenti della Corte di Giustizia in tema di mercato, facendo emergere, da un lato, la portata ed i limiti degli effetti di liberalizzazione apportati dal diritto comunitario sull’assetto della dialettica Stato/mercato; dall’altro lato, mettendo in luce gli elementi che, nella subiecta materia, caratterizzano la giurisprudenza più recente. In merito, decisivo s’è rivelato il ruolo della Corte di Giustizia che ha contribuito alla formazione d’un sistema nel complesso positivo, quantunque disomogeneo a causa dell’assenza d’un reale coordinamento, a livello comunitario, delle politiche economiche nazionali.