Lectiones Magistrales
Il passaggio dalla “vecchia” alla “nuova” Accademia, celebrato dal ’68 come il trapasso dall’Università borghese a quella di massa, ha finito per metterne radicalmente in discussione ruolo e funzione, innescando un tumultuoso processo di profondi cambiamenti scandito da una serie di riforme - sovente percepite come altrettanti “momenti di criticità”: basti ricordare le note parole di Vezio Crisafulli pronunciate nella presentazione del volume in ricordo di Carlo Esposito - dalle quali ancóra oggi parrebbe arduo trarre conclusioni definitive.
Né, del resto, le odierne metamorfosi dell’Accademia sembrerebbero potersi esaurire nella (pur importantissima) “progettualità organizzativa” veicolata dalle riforme.
Dentro una Università in cui mutano notevolmente gli stessi doveri del docente, sempre più coinvolto in molteplici attività estranee alla “ricerca” e alla “didattica” (intese nel senso più tradizionale del termine), e sempre meno in grado - non foss’altro per ragioni di tempo - di costruire e conservare un rapporto realmente “diretto” con lo studente, rischia infatti di sfuggire come pure quest’ultimo converga ormai su un nuovo “modello di persona”: videoformata, poco incline all’astrazione e - per dirla con Sartori - antropologicamente “oculare”, pertanto essa stessa, almeno in parte, causa (oltre che vittima) dell’attuale tendenza a privilegiare anche nelle aule universitarie un taglio “informativo” in luogo della tradizionale vocazione “formativa”.
Di fronte a tali mutamenti epocali, non privi di aspetti inquietanti, del rapporto (da sempre quasi simbiotico) caratterizzante il concetto stesso di Universitas, all’esigenza di percorrere nuove strade sfruttando appieno tutti gli “strumenti della modernità” (informatizzazione, approccio multimediale, internazionalizzazione, e così avanti) sembrerebbe peraltro irragionevole non affiancare in prospettiva (anche) la dimensione del recupero di ciò che (di buono) s’è perso, e a fortiori della valorizzazione del patrimonio culturale già in essere (da capitalizzare in modo specifico proprio a fronte del rischio di una sua silenziosa dispersione).
Segnatamente in quest’ottica s’inscrive un ciclo strutturato di “lezioni magistrali” organizzato dalla Cattedra di Diritto costituzionale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
L’intento è quello di giovarsi del contributo di (vecchi e nuovi) Maestri del diritto pubblico sui “grandi temi” della disciplina per offrire, attaverso il valore aggiunto della loro testimonianza sugli specifici percorsi concettuali maturati durante il proprio percorso scientifico, un inquadramento metodologico “alto” sulle singole tematiche, che consenta poi ai discenti di affrontare queste ultime forti di una visione più completa, sollecitandoli nel contempo a praticare un ragionamento non esclusivamente legato all’agenda della quotidianità.
Discorso, questo, che se parrebbe già valido in generale, tale a maggior ragione sembrerebbe dimostrarsi proprio in una fase storica come quella attuale, in cui il valore dell’esperienza tende sempre più spesso ad essere frettolosamente posposto a quello della novità, dimentichi di come le due dimensioni del sapere siano inscindibilmente connesse, né possano mai fare a meno l’una dell’altra.
Né, del resto, le odierne metamorfosi dell’Accademia sembrerebbero potersi esaurire nella (pur importantissima) “progettualità organizzativa” veicolata dalle riforme.
Dentro una Università in cui mutano notevolmente gli stessi doveri del docente, sempre più coinvolto in molteplici attività estranee alla “ricerca” e alla “didattica” (intese nel senso più tradizionale del termine), e sempre meno in grado - non foss’altro per ragioni di tempo - di costruire e conservare un rapporto realmente “diretto” con lo studente, rischia infatti di sfuggire come pure quest’ultimo converga ormai su un nuovo “modello di persona”: videoformata, poco incline all’astrazione e - per dirla con Sartori - antropologicamente “oculare”, pertanto essa stessa, almeno in parte, causa (oltre che vittima) dell’attuale tendenza a privilegiare anche nelle aule universitarie un taglio “informativo” in luogo della tradizionale vocazione “formativa”.
Di fronte a tali mutamenti epocali, non privi di aspetti inquietanti, del rapporto (da sempre quasi simbiotico) caratterizzante il concetto stesso di Universitas, all’esigenza di percorrere nuove strade sfruttando appieno tutti gli “strumenti della modernità” (informatizzazione, approccio multimediale, internazionalizzazione, e così avanti) sembrerebbe peraltro irragionevole non affiancare in prospettiva (anche) la dimensione del recupero di ciò che (di buono) s’è perso, e a fortiori della valorizzazione del patrimonio culturale già in essere (da capitalizzare in modo specifico proprio a fronte del rischio di una sua silenziosa dispersione).
Segnatamente in quest’ottica s’inscrive un ciclo strutturato di “lezioni magistrali” organizzato dalla Cattedra di Diritto costituzionale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
L’intento è quello di giovarsi del contributo di (vecchi e nuovi) Maestri del diritto pubblico sui “grandi temi” della disciplina per offrire, attaverso il valore aggiunto della loro testimonianza sugli specifici percorsi concettuali maturati durante il proprio percorso scientifico, un inquadramento metodologico “alto” sulle singole tematiche, che consenta poi ai discenti di affrontare queste ultime forti di una visione più completa, sollecitandoli nel contempo a praticare un ragionamento non esclusivamente legato all’agenda della quotidianità.
Discorso, questo, che se parrebbe già valido in generale, tale a maggior ragione sembrerebbe dimostrarsi proprio in una fase storica come quella attuale, in cui il valore dell’esperienza tende sempre più spesso ad essere frettolosamente posposto a quello della novità, dimentichi di come le due dimensioni del sapere siano inscindibilmente connesse, né possano mai fare a meno l’una dell’altra.
Seminari Mutinensi
In ordine di calendarizzazione
- Mario Dogliani (Università di Torino), La Costituzione italiana
- Giuseppe De Vergottini (Università Alma Mater di Bologna), Forme di stato e forme di governo
- Giuseppe Ugo Rescigno (Università “La Sapienza” di Roma), Fonti del diritto
- Paola Bilancia (Università Statale di Milano), Fonti comunitarie
- Agostino Carrino (Università Ferdinando II di Napoli), La costituzione europea dopo Lisbona
- Federico Sorrentino (Università “La Sapienza” di Roma), Principio di legalità
- Lorenza Carlassare (Università di Padova), Riserva di legge
- Alfonso Celotto (Università Roma Tre), Atti con forza di legge
- Roberto Bin (Università di Ferrara), Legge regionale
- Sergio Bartole (Università di Trieste), I principi costituzionali
- Massimo Luciani (Università “La Sapienza” di Roma), I diritti sociali
- Eugenio De Marco (Università Statale di Milano), Il principio del decentramento: dal regionalismo al federalismo
- Giovanni Bognetti (Università Statale di Milano), La Costituzione economica
- Augusto Barbera (Università Alma Mater di Bologna), Le evoluzioni della Costituzione italiana
- Mario Dogliani (Università di Torino), La Costituzione italiana
- Giuseppe De Vergottini (Università Alma Mater di Bologna), Forme di stato e forme di governo
- Giuseppe Ugo Rescigno (Università “La Sapienza” di Roma), Fonti del diritto
- Paola Bilancia (Università Statale di Milano), Fonti comunitarie
- Agostino Carrino (Università Ferdinando II di Napoli), La costituzione europea dopo Lisbona
- Federico Sorrentino (Università “La Sapienza” di Roma), Principio di legalità
- Lorenza Carlassare (Università di Padova), Riserva di legge
- Alfonso Celotto (Università Roma Tre), Atti con forza di legge
- Roberto Bin (Università di Ferrara), Legge regionale
- Sergio Bartole (Università di Trieste), I principi costituzionali
- Massimo Luciani (Università “La Sapienza” di Roma), I diritti sociali
- Eugenio De Marco (Università Statale di Milano), Il principio del decentramento: dal regionalismo al federalismo
- Giovanni Bognetti (Università Statale di Milano), La Costituzione economica
- Augusto Barbera (Università Alma Mater di Bologna), Le evoluzioni della Costituzione italiana